Test

CARATTERISTICHE TECNICHE:
Categoria: Oculare Zoom
& Barlow
Focale:
8-24mm
Barlow: fattore
moltiplicativo di 2.25X
Passo: standard e 2" nello zoom
& 1.1/4 nella Barlow
Numero elementi: non dichiarati nello zoom
(probabili 8 in 5 gruppi) 3 in due gruppi nella Barlow
Trattamento:
antiriflesso phantom su entrambi gli accessori
Produzione: Taiwan
Utilissima la possibilità di
utilizzare sia
il barilotto standard che quello da 2" avvitandolo grazie al raccordo
fornito di serie.
La conchiglia in gomma fornita
è indispensabile nell'impiego in torretta binoculare ove si rende
necessario rimuovere
il paraluce di tipo click lock
al fine di
potersi affacciare con entrambi gli occhi alla coppia di oculari senza
che il naso sbatta e non entri nel limitato spazio.
Nonostante le dimensioni non
indifferenti
il tandem hyperion zoom rimane di pesi contenuti e di aspetto
gradevole, nessun problema di tenuta ad inserire gli accessori nei
comuni diagonali.
Mark III
Hyperion Zoom & Barlow 2.25x
La
Baader ha fatto della modularità dei propri accessori un must della
propria produzione e questo tandem composto da oculare zoom e barlow
dedicata ne è un chiaro esempio.
L'oculare Zoom proposto ha un range di focali che si estendono dai 24mm
agli 8mm mentre la Barlow che nasce per essere abbinata all' oculare
zoom può essere utilizzata anche su qualsiasi altro oculare con
filettatura standard per filtri.
Costruzione meccanica e
schemi ottici:
Anche se non dichiarato il lay out interno degli
elementi
dello Zoom siamo di fronte ad un classico schema di tipo
proiettivo: un oculare di tipo Erfle con alla base un sistema negativo
che a seconda della distanza dal principale gruppo ottico ne varia la
focale ed il campo apparente.
La disposizione è probabilmente costituita da 7/8 lenti in 5 gruppi.
La Barlow modulare invece presenta un nuovo progetto adottato anche
nella Barlow di tipo Ultima LX Celestron, queste possiedono un'ampia
spaziatura dei gruppi ottici (quasi 3 cm !) al fine di generare un
campo aplanatico e anastigmatico. L'elemento più vicino all' oculare è
infatti dotato di una convessità enorme, sembra una bilia, l'altro
doppietto negativo è invece posto come dicevo a circa 20-30mm di
distanza.
Entrambi gli accessori mostrano una costruzione ed una modularità
impressionante.
E' possibile nello Zoom utilizzare sia il barilotto standard che
avvitare quello da 2" fornito a corredo.
Avvitare
direttamente la Barlow alla base dello stesso, rimuovere il
paraluce di tipo twist up a scatto e montare un paraluce in gomma di
tipo Ultima fornito a corredo al fine di rendere disponibile l'utilizzo
per l'impiego su torrette binoculari, in caso contrario diventerebbe
difficile inserire il naso tra i due oculari osservando in visione
stereoscopica. Infine è possibile avvitare direttamente grazie
all'anello T2 una camera digitale per le riprese in proiezione.
La Barlow è completamente smontabile in tre parti composte
rispettivamente dal gruppo ottico (avvitabile in qualunque oculare come
se fosse un filtro ) , gruppo adattatore per l'oculare Hyperion Zoom e
qualsiasi altro oculare da 1.1/4, gruppo adattatore di tipo T2 per le
riprese in proiezione con camere digitali.
E' inoltre possibile procurarsi l'opzionale, ma consigliato adattatore
per inserire in modo convenzionale gli oculari da 31,8mm.
I corpi interamente costruiti in alluminio anodizzato lavorato CNC
presentano una realizzazione impeccabile. Molto buona ad un ispezione
visuale la pulizia ottica degli elementi, ed è ben noto quanto questo
aspetto sia fondamentale in accessori di questo tipo e schema che
rendono visibile la benchè minima impurità depositata sulle lenti.
Test e qualità ottica:
Ho iniziato ad effettuare il test degli accessori su stella
artificiale posta a circa 20 metri di distanza impiegando lo zoom e la
Barlow su due rifrattori da 80 e 100mm con rispettivamente 600 e 900mm
di focale.
Lo zoom ha mostrato un' ottima correzione delle aberrazioni principali
e dell' astigmatismo, con l'assenza di luci diffuse o residui di
sferica a qualsiasi focale offerta.
La Barlow utilizzata ad un potere compreso tra i 100x ed i 300x ha
evidenziato una reale correzione totale del campo con dischi di airy
rotondi e nitidi anche ai bordi estremi, totale assenza di distorsione,
astigmatismo e sferica. Diventa inoltre un ottimo accessorio per
testare e collimare con precisione estrema il proprio strumento!
Passando all'osservazione diurna di svariati soggetti lo Zoom Hyperion
ha evidenziato, nelle lunghezze comprese tra i 24 ed i 22mm,
un
diaframma di campo molto sfocato e di diametro apparente pari a circa
42-47°, offrendo una visione un po' occlusa, ma con immagini ad alta
correzione e contrasto su tutto il campo inquadrato, prive di ghosts o
abbagliamenti.
Salendo di potere e utilizzando il meccanismo di rotazione delle focali
assai ben progettato il field stop si è reso nitido dai 21mm fino agli
8mm con un campo apparente via via crescente che si è mostrato compreso
tra i 53° del 21mm ed i 68° della focale più estrema.
Le immagini si sono rivelate di ottima qualità , ben bilanciate
cromaticamente, brillanti e molto nitide. Davvero ben contenuta la
parallasse. Fermando lo scatto sulla
lunghezza da 16mm il confronto con un vecchio plossl japan
da 15mm della Meade serie 4000 ha visto prevalere un miglior contrasto
e
correzione della distorsione nell' Hyperion Zoom.
Salendo di potere appare una lieve distorsione di campo se confrontata
con l'ottima correzione offerta dagli oculari Hyperion della stessa
casa.
Ovviamente il paragone tra il 24mm Hyperion e altre focali medie della
stessa casa contro lo zoom impostato a 24mm 20mm 16mm non può reggere,
i primi risultano possedere un campo maggiore e miglior corretto dalla
distorsione,
mentre il contrasto mi è sembrato tutto sommato analogo.
Dai 12mm in giù invece l'oculare risulta essere estremamente
interessante.
Abbinato anche alla Barlow dedicata non si è notato alcun calo di
luminosità ai bordi e la qualità ottica è rimasta invariata e molto
elevata con dettagli finemente evidenziati anche ai bordi più estremi
ove compare la leggera presenza di cromatica laterale dovuta allo Zoom
e non di certo alla Barlow che se abbinata al genuine ortho da 6mm
della stessa casa rimuove questa piccola impurità extra assiale.
Semplice e intuitivo l'assemblaggio dei due accessori, sia
col barilotto da 2" che con quello standard lo Zoom si è mostrato
pratico, leggero ed efficace offrendo un' ampio range di focali
destinate all' alta risoluzione che ricordo con la Barlow Hyperion
diventano seguendo gli scatti click stop le seguenti: 10,5mm 8,8mm
7.1mm 5.3mm e 3,5mm con tutte le sfumature comprese tra i vari
intervalli.
L'utilizzo della Barlow sugli oculari della serie Hyperion rende
evidente come essa non sia applicabile al 24 ed al 21mm senza
introdurre una forte vignettatura ai bordi.
Diventa fruibile dalla focale da 17mm a scendere.
La prova sul cielo:
Il test effettuato sulla luna quasi al primo quarto ha evidenziato
un'ottima nitidezza di questo Zoom, con immagini incise fino ai bordi
estremi e a qualunque lunghezza focale venga impostata. Nessun segno di
astigmatismo!
Sono riuscito a scorgere dettagli finissimi della superficie lunare e
nei principali crateri con immagini scolpite e ben bilanciate anche se
lievemente più calde rispetto a quelle offerte dagli ortoscopici
genuine messi di fianco.
E' molto bello avvicinarsi ai dettagli del nostro satellite ruotando
semplicemente l'oculare ed è facile individuare poi l'ingrandimento più
utile per bilanciare la turbolenza atmosferica senza "dannarsi" a
sostituire quattro o cinque oculari nel barilotto, ed il contrasto
resta straordinariamente alto.
Ho individuato con facilità rime difficili e craterini minuscoli con un
incredibile resa cromatica che faceva emergere i chiaro-scuri dei mari
lunari in modo sorprendente.

Foto:
proiezione afocale con oculare zoom impostato ad 8mm
Anche montando la Barlow dedicata la qualità dell'immagine rimane
davvero elevata e mi ha sorpreso pensando che siamo di fronte ad uno
zoom che in tandem ad una Barlow di questo tipo mette davanti all'
occhio ben 10/11 lenti! L'assorbimento di luce è risultato minimo anche
con piccoli diametri a segnalare l'eccelso progetto degli anti-riflessi
impiegati. Nessun ghost o glowing è stato riscontrato, neanche facendo
entrare la luminosissima falce lunare dai bordi del campo.
Impostato a 12mm il diretto confronto con un ortoscopico dei migliori
in commercio e di pari lunghezza mi ha reso difficile percepire
immediatamente differenze e l'immagine restituita come godibilità è
stata senza dubbio a favore dello Zoom.
Spettacolare l'utilizzo di questi due accessori nell' osservazione di
stelle doppie con dischi di diffrazione nitidi, saturi e privi di luci
diffuse, aspetto importante in questo genere di impieghi.
La puntiformità nelle osservazioni deep sky è esemplare. Molto buona la
trasmissione luminosa anche se ovviamente non alla pari di schemi a 4-6
lenti come ad esempio l'hyperion da 24mm o Plossl Ortoscopici made in
Japan di qualità come i Televue od i Genuine Ortho.
L'unica pecca è che il diaframma di campo come dicevo nelle lunghezze
dei 24-23-22 mm è sfocato e in osservazioni a largo campo si avverte un
po' questo limite unito ad una sensazione non proprio di ampio respiro,
quì ho trovato superiore lo Zoom della William Optics che viene
abbinato al modello Swan 83mm apo. Il field stop in quest'ultimo è più
calibrato anche alle lunghezze maggiori.
Su Giove è emerso un eccellente contenimento delle luci diffuse unito
ad un elevato contrasto, spostando il pianeta coi satelliti a bordo
campo sia con la barlow che senza l'immagine resta identica.
Nell'utilizzo in torretta binoculare è necessario rimuovere il paraluce
click-stop per poter permettere un miglior accostamento del volto alle
lenti. Le generose dimensioni di quest'ultima unite alla filettatura T2
rendono possibili semplici apllicazioni fotografiche per la foto col
metodo afocale ed in proiezione dell'oculare.
La modularità degli accessori rende possibile davvero qualunque tipo di
combinazione o set up visuale-fotografico.
Conclusioni:
Esprimo un giudizio di eccellenza in merito alla
qualità
ottico-meccanica riscontrata ed alla modularità dei due accessori. Le
ottiche sono di elevata fattura così come gli antiriflesso impiegati,
considerando il prezzo tra l'altro contenuto ( con la spesa di un paio
di oculari di qualità uno porta a casa un' ottima barlow ed uno dei
migliori zoom disponibili sul mercato) è difficile a mio parere
ottenere di più. Zoom + Barlow rappresentano un ottimo investimento per
disporre di un set completo di oculari di qualità in un corpo solo.
Anche se ad oggi questo tipo di configurazioni difficilmente potevano
competere con schemi più semplici e cristallini, il limite è stato
superato e la prova ha confermato un' ottima resa di questa
configurazione tale da non far rimpiangere nelle focali medie schemi
ortoscopici. Nelle focali più lunghe invece poteva essere calcolato
meglio il diaframma di campo e donare un po' più di respiro alle
immagini.
Ringrazio la Deep-Sky di Firenze per l'accessoristica gentilmente
concessa che è stata oggetto della prova.
Davide
Sigillò