Test



test let 20mm





CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Schema: Konig ( Reverse Kellner )
  • Focali: 5mm  20mm 28mm
  • Campo apparente: 53°
  • Numero lenti: 3 o 5
  • Barilotto: 31,8mm 50,8mm
  • Produzione: China
  • Barilotto: 31,8mm 50,8mm

reversed kellner
I Celestron e Skywatcher Reversed Kellner


  Skywatcher Let

 
 Negli anni '70 e '80 i telescopi commerciali erano per la maggior parte prodotti in Giappone e negli States, si trattava di buoni acromatici o riflettori a lungo fuoco corredati di oculari a poche lenti come gli Huygens o Ramsden i quali però fornivano decenti prestazioni grazie al lungo rapporto focale degli strumenti su cui venivano utilizzati e non essendovi ancora una produzione di massa di tali accessori la migliore alternativa era rappresentata dallo schema Kellner a tre elementi il quale già di per se  introdusse caratteristiche di maggiore correzione rispetto ai primi oculari.

Successivamente grazie alla Clavè che fu probabilmente la prima ad intodurli arrivarono i Plossl e poi  gli Ortoscopici Giapponesi.
Ad oggi la possibilità di scelta nel panorama degli oculari è a dir poco vasta.

Schema ottico e Test:
Gli oculari esaminati sono una evoluzione del Kellner, l' attributo  Reversed deriva dal fatto che rispetto all' originale la lente di campo  piano convessa viene invertita con il doppietto acromatico  e posizionata all' occhio mentre  il doppietto cementato va a fare le veci della lente di campo.
Questa soluzione con leggere modifiche delle curve ottiche e del tipo di  vetri utilizzati permette di ottenere un campo apparente più ampio rispetto al Kellner con una buona correzione generale ed una elevata estrazione pupillare.
La disposizione degli elementi tra l' altro è molto simile a quella di un ortoscopico di Abbe solo che il tripletto cementato quì è semplificato in un comune doppietto acromatico con una leggera concavità del flint rivolta verso l' interno e talvolta  una leggera convessità rivolta verso il piano focale.
Le moderne tecnologie di oggi  consentono di riproporre uno schema ottico ( il cui vero nome sarebbe Konig)  a soli tre elementi con una valida correzione ottica.
Questo consente di risparmiare sui costi di produzione,  non a caso molti strumenti commerciali prodotti in oriente, come gli Skywatcher ed i Celestron forniscono a corredo questi oculari al posto dei diffusi Plossl.
Molti oculari planetary long eye reliefe che montano un doppietto negativo possiedono il primo gruppo ottico realizzato con questo layout. E' questo il caso dei diffusi Hr planetary i quali consentono di abbracciare un campo di 60° con una decorosa qualità grazie allo schema Konig o Reverse kellner.

La skywatcher li marca come Let mentre la Celestron RK, ma anche la Gso li produce nel diametro del barilotto da 50,8mm in focali molto lunghe adatte all' osservazione del cielo profondo.
I due esemplari testati erano in dotazione all 80 Ed serie Pro che acquistai qualche anno fa.

  Utilizzando il 20mm dato per me come spacciato in quanto a correzione e qualità stranamente funziona dignitosamente....osservando a bassi ingrandimenti mi stupisce il fatto che vi sia un' ottima coincidenza delle rispettive curvature di campo ( oculare-Rifrattore), conseguenza è che questo RK lavora meglio ai bordi di un Eudiascopic da 25mm e 135 euro provato in contemporanea.
Mentre nel Baader eudiascopic ( un eccellente oculare sotto tutti i punti di vista) al bordo le immagini tendono a subire il coma dovuto alla curvatura del rifrattore, in questo modesto tre elementi si guadagna un 20% in più in termini di correzione. Assurdo, ma le stelle con il Let da 20mm  risultano puntiformi fino a bordo campo mentre nel Baader diventano delle croci a 15 gradi dal limite imposto del field stop....
Questo non vuol dire che il Baader non è buono, ma solo che in questo caso un tre elementi come questo lavora bene con un rifrattore aperto ad f/7 accordandosi bene col piano focale dello strumento, l' eudiascopic in generale risulta molto più nitido e neutro come resa dei colori, inoltre non soffre della benchè minima aberrazione cromatica sia al centro che al bordo fornendo in asse un' immagine di qualità assoluta.

La trasmissione luminosa è alta in questi konig grazie all' utilizzo di soli tre elementi e di un validissimo trattamento antiriflesso che non crea alcuna immagine fantasma nemmeno osservando la luna. Gli unici riflessi sono dati dal fatto che lo spaziatore ottico è un po lucido e la lente piano convessa non è annerita ai bordi. Anche negli Hr planetary questa mancanza introduce un po' di  luce diffusa e qualche abbagliamento laterale.
L' estrazione pupillare risulta abbondante e la paralasse leggera, inoltre il diaframma di campo ben calibrato e nitido chiude quasi 55 gradi di campo.
In asse si puo' notare un leggero residuo di aberrazione cromatica che aumenta a bordo campo, ma il contrasto e la trasmissione luminosa risultano molto validi per un oculare che costa pochi euro.
La costruzione è valida, ricorda un po' i Pentax per la  forma a fungo e possiede una filettatura per le riprese in proiezione.

La focale da 5mm invece è a dir poco oscena.....non tanto per il primo gruppo ottico che è il medesimo del 20mm, ma per il doppietto di tipo Barlow utilizzato il quale oltre ad avere la funzione di ridurre la focale da 20mm a 5mm , inserisce una quantità di aberrazioni che lo rendono inutilizzabile, inoltre vi è un evidente calo di luminosità al bordo dovuto a vignettatura...

Non li ho provati ma i Gso RK con passo da 2" almeno sulla carta risultano a mio avviso un' ottima alternativa a basso costo per chi desidera in asse un altissima trasmissione luminosa, inoltre la loro produzione Taiwanese dovrebbe alzarne un po' la qualità rispetto alle lavorazioni cinesi.

Conclusioni:
 
stranamente il let da 20mm fornisce prestazioni interessanti e decorose, ottimo il contrasto e la trasmissione luminosa, cromaticamente non è proprio il massimo in termini di correzione, ma essendo un  oculare fornito a corredo ed adatto  per principianti non li si può recriminare niente. Così come i medesimi Rk Celestron da 25mm, 20mm e 9mm.
Trenta o quarant' anni fa' ad averne a corredo di oculari così  a tre lenti con 20mm di eye reliefe e 53° di campo! ricordo che nel '94 per avere un immagine decente con il mio Newton ho dovuto spendere 120.000 lire  per un Kellner della Vixen da 20mm (bellissimo però) con 42-43° di campo.
Il 5mm oggetto del Test  invece è l' aberrazione in persona, chi critica tanto gli Lv della Vixen dovrebbe mettere l' occhio dentro a questi....io manca poco mi son sentito male...
Ovviamente se dovete comprare un oculare nuovo io non consiglio di certo uno skywatcher Let, per 50 euro meglio cercare qualcos' altro...il 20mm con me ha avuto fortuna,  l' ho reimpiegato come oculare per un cercatore.



test let 5mm

Il Let skywatcher da 5mm