Test

test mak orion 127mm


CARATTERISTICHE TECNICHE:
  • Diametro: 127mm
  • Schema: Maksutow Cassegrain
  • Focale: 1540mm
  • Rapporto focale: F 12
  • Magnitudine limite visuale: 13,2
  • Guadagno luminoso per pupilla dilatata a 7mm: 329x
  • Fattore di ostruzione: 0,37
  • Produttore: Synta

  • Tipo: Riflettore Maksutow Cassegrain

 Maksutow Orion-Sky Watcher 127mm


L’ Orion  Starmax 127mm e lo SkyWatcher Mak 127mm colori a parte, sono il medesimo strumento,  prodotto in Cina e sicuramente da parte della Synta.


Io ho acquistato e tenuto per qualche mese il modello della Orion Usa.

Viene consegnato con una comoda valigia imbottita completa di tracolla, utile per il trasporto dell’ ottica e di qualche accessorio, il tutto è ben imballato e perfettamente in ordine. E' disponibile sia nella versione OTA che in quella completa di montatura Eq.3


Schema ottico e costruzione

Lo schema ottico è quello di un classico Maksutow Cassegrain: un menisco correttore con al centro uno spot alluminato e in fondo al tubo lo specchio primario sferico.

Ad una prima ispezione visuale lo specchio alluminato e quarzato è apparso molto brillante, anche se coperto da una sottile patina di polvere depositatasi e da qualche bruscolo di nero ottico che svolazza all’ interno del tubo…Il menisco invece è molto pulito e di un bel colore verde-violaceo dovuto ad un ottimo antiriflesso multistrato.

Curioso di provarlo è stato montato sulla montatura EQ 3 fornita a corredo la quale svolge appieno il suo dovere, essendo caricata di un tubo ottico compatto e pesante poco più di tre chilogrammi.

Buona infatti  la stabilità anche ad alti ingrandimenti con tempi di smorzamento delle vibrazioni inferiori ai tre secondi.

Il tubo in alluminio non presenta giunture o antiestetiche saldature è fornito di un barra per montature che però necessita di un ancoraggio a due viti con glove e  a meno che non inseriamo un raccordo non è compatibile con gli innesti a coda di rondine.

La verniciatura dello starmax Orion è di un bel magenta metallizzato ed appare molto resistente ai graffi.

L' interno del tubo mostra una buona opacizzazione, ma come in quasi tutte le costruzioni commerciali manca un' adeguata diaframmatura laterale delle pareti. Il menisco correttore è contenuto in una cella che si avvita tramite filettatura alla parte anteriore del tubo ottico.

Stessa soluzione è adottata per la cella del primario che aggiunge una guarnizione laterale in gomma tra essa ed il tubo.

Lo spot alluminato del menisco è protetto come nel Meade etx da un paraluce ad imbuto che però a mio avviso contribuisce ad alzare come vedremo il fattore di ostruzione.


Test e qualità ottica:

Osservando con oculari Plossl Meade serie 3000 da 40mm e 9,5mm , Orion Edge on da 27mm e  Ultrascopic da 15mm lo strumento mostra una buona nitidezza e la totale assenza di cromatismo.

L’ostruzione centrale è un po’ alta e si avverte sia a basso ingrandimento che in alta risoluzione ove questo Mak perde in contrasto nel diretto confronto con un 102 Ed semi apo della stessa Casa.

Lo star test ha mostrato un ottica collimata, ma non alla perfezione, per fortuna per gestire questo aspetto si può agire su sei viti a brugola esterne, poste dietro la cella ottica. Puntandolo sulla stella  Arturo a 162 X  il confronto tra le immagini in intra ed extra focale ha mostrato una buona lavorazione ottica, ma anche un evidente residuo di aberrazione sferica con lo spot centrale  che varia di dimensione nelle due posizioni, il che si traduce a fuoco con immagini stellari che presentano dei dischi di diffrazione rinforzati e un po' troppo spessi anche se in parte tale effetto è dovuto all' elevata ostruzione centrale ( tale fattore dato dal rapporto tra i due diametri è abbastanza elevato e ammonta a 0,37 ).


A fuoco le stelle mostrano comunque  immagini molto regolari con il disco di Airy perfettamente rotondo e ben staccato dal centro. Ottima la resa osservando stelle doppie, con immagini nitide e sature.

Sui pianeti l’ostruzione si fa sentire e non si riesce a competere con un buon rifrattore da 80-90mm in termini di dettaglio e stabilità d’immagine.

Osservando la luna ci si può spingere ad ingrandimenti dell’ ordine di 300-340x  ottenendo immagini gradevoli e molto luminose.


L’osservazione deep-sky non è certo il forte di questo strumento, il campo che si abbraccia arriva massimo ad 1° col Plossl serie 3000 da 40mm ed il tubo del focheggiatore è di diametro troppo piccolo perché si possano utilizzare accessori o visual–back da 50,8mm senza vignettatura. Osservando le stelle a basso ingrandimento si avverte una curvatura di campo evidente.

Essendo abituato ad osservare con rifrattori con focali attorno ai 700mm è chiaro di avere a che fare con uno strumento poco universale, votato più che altro per l’alta risoluzione e l’osservazione di stelle doppie.


La meccanica è molto buona anche se spartana, lo shift image è assente anche ad alti ingrandimenti.

L’inconveniente che affligge questo tipo di strumenti è l’alta ostruzione centrale, in questo caso aumentata notevolmente dal paraluce del secondario alluminato. Tale paraluce in questi strumenti ha un diametro finale pari o superiore a 50mm!! Un valore davvero eccessivo. Sarebbe stato meglio adottare come del resto fanno altri produttori ( vedi i Maksutow Intes )  un paraluce cilindrico e non ad  imbuto di modo da non ampliare la macchia centrale dell’ ostruzione. Io una volta smontata la cella avvitata al tubo che contiene il menisco ed il secondario ho rimosso il paraluce che è semplicemente incollato con una specie di adesivo spugnoso circolare. L’ostruzione, avendo calcolato la riduzione effettuata, scende con questa modifica sotto il 29% e una volta puliti li specchi (polverosi in questo esemplare) e rimontato il tutto l’ho puntato di nuovo sul cielo.


Incredibile sembra di guardare con un altro strumento!!

Immagini più brillanti, più contrastate e più luminose, l’ostruzione non si avverte più come prima, le immagini stellari sono più piccole e secche ed i pianeti e la luna mostrano più dettagli e contrasto.

Unico neo togliendo il paraluce si introducono ovviamente dei riflessi interni che possono essere eliminati montando dei diaframmi nel tubo o nel focheggiatore. Di fatto sta che io non ho più rimontato il paraluce e quando l’ho ceduto l’acquirente è rimasto entusiasta delle prestazioni che questo piccolo Mak sfoggiava.


Conclusioni:

In conclusione modifiche a parte è uno strumento buono per iniziare e  facile da usare, compatto e ottimo per osservazioni ad alto ingrandimento del sistema solare e delle stelle doppie, è utilizzabile anche come super tele obiettivo per riprese fotografiche e naturalistiche. A corredo viene fornito un valido diagonale a specchio ed un piccolo cercatore ad immagine raddrizzata.

La meccanica è buona, otticamente per rendere al meglio ricordo la necessità di una perfetta collimazione e di una raggiunta stabilità termica con l’esterno. E' uno strumento super compatto e trasportabile. Dotato di una resa soddisfacente ma ovviamente nonparagonabile in termini di contrasto a quella offerta da strumenti non ostruiti.

Il prezzo varia da marchio a marchio e da fornitore a fornitore ma si aggira su una cifra accessibile ai più.



FOTO: L'orion Star max 127mm sulla Eq 3

   starmax 127mm